La tendenza recente che ho riscontrato nella scuola del nostro tempo, è quella di concedere sempre meno spazio a quell’attività libera e spontanea dei bambini, quell’attività fortemente connessa allo sviluppo, alla motivazione, all’ apprendimento e alla comunicazione: il gioco.
Non tanto nella scuola dell’infanzia, ma già nella scuola primaria è come se per gli insegnanti il bambino non dovesse più giocare: “non c’è tempo per giocare, bisogna portare avanti il programma”, che incubo questo “programma” tutto molto rigido, troppo statico e meccanico. Stili che non sono più adatti ai nostri tempi, alle esigenze dei nostri bambini.
“Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere, narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi.” (Indicazioni Nazionali 2012)
Quanti piani triennali dell’offerta formativa si colmano di queste parole, ma in pratica, cosa facciamo per far apprendere attraverso il gioco? Ma soprattutto, giochiamo insieme ai nostri bambini?
Il gioco è stato riconosciuto come diritto del bambino:”Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.
Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano l’organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali.” (Convenzione sui diritti dell’infanzia, art.31)
Ma in pratica, cosa si fa?
Basta poco per attivarci, nel nostro piccolo, in questo senso:
-Concediamo al bambino dei momenti della giornata scolastica (anche 15min) in cui possono giocare liberamente.
-Allestiamo uno spazio nell’aula dedicato al gioco: giochi di società, materiali per il gioco costruttivo (attenzione, non intendo solo costruzioni, possiamo raccogliere o far portare loro da casa materiale di ogni genere come stoffe, materiale da riciclo..) penseranno poi i bambini a cosa dar vita con quei materiali e di certo sarà un capolavoro! Avranno dato forma a qualcosa che avevano nella loro mente e ci stupiranno.
-Bastano poche e condivise regole.
-Organizziamo attività che partano dalla costruzione di un gioco, queste attività sono particolarmente utili per le competenze matematico/geometriche dei vostri alunni.
-Stravolgiamo le nostre aule, spostiamo i banchi, lasciamo qualche volta i bambini liberi di muoversi, giochiamo insieme a loro.
-Successivamente basterà narrare una storia e farli rilassare un po’ con la meditazione per ristabilire la concentrazione.
-Mettiamoci letteralmente in gioco!
“Per controllare ciò che è al di fuori uno deve fare le cose, non semplicemente pensare o desiderare di fare, e fare le cose richiede tempo. Giocare vuol dire fare. ” D. Winnicot
Angela Orlando ☼
Concordo pienamente con quello che hai scritto!
"Mi piace"Piace a 1 persona