Mi piacerebbe condividere con voi questo video che presenta molti dei concetti ai quali credo ed ha ispirato in me una profonda riflessione. Osservazioni che ritengo reali perché, in prima persona, mi ritrovo immersa in un contesto storico/culturale in cui essere meccanici non risponde più alle esigenze del nostro tempo. Essere statici o mnemonici non è consono ai ruoli che tendiamo a ricoprire, non è in linea con la precarietà e l’incertezza dei nostri giorni.
In un contesto simile, più della metà dei bambini che incontriamo nelle nostre classi, farà un lavoro che oggi non esiste. La trasformazione digitale modifica il mercato del lavoro repentinamente. Anni fa non avremmo mai immaginato che un ragazzino potesse guadagnare milioni di dollari da una piattaforma come Youtube. Seppur esistano ancora lavori “classici” (cuoco, medico, insegnante, commerciante..) anche questi sono messi a dura prova, c’è sempre più bisogno di avere idee innovative per distinguersi e fare la differenza.
Possiamo individuare, da queste riflessioni, che la scuola oggi ha una nuova missione, deve cambiare sul serio e non solamente “per iscritto”, emanando decreti o indicazioni, per quanto ammirabili possano essere. Dobbiamo cambiare noi che lavoriamo al suo interno. Ma in che senso? Concretamente cosa vuol dire questo?
Bene, per prima cosa, in un contesto in cui il cambiamento è ad una velocità senza precedenti, la cosa più importante su cui lavorare è la Persona. Ogni visino che incontriamo nelle nostre aule ha già una sua storia personale, le sue esigenze e le sue passioni. Non possiamo continuare ad omologare, dobbiamo necessariamente far emergere il talento di ognuno.
Come fare?
Nel mio piccolo posso solo descrivervi le occasioni in cui questi talenti sono giunti prepotentemente ai miei occhi e non ho potuto far a meno di tornare a casa e sognare.
Ho sognato Serena grande chef di un importante albergo (per le persone che amiamo si sa, desideriamo sempre il meglio). L’ho sognata perché mentre preparavamo in classe un torrone al cioccolato ho ammirato la sua grande abilità e concentrazione nell’impastare, mescolare, annusare il risultato ottenuto ed esserne felice.
Ho sognato Gianpaolo designer d’interni, mentre osservavo la sua precisione nel modellare un perfetto, simmetrico e proporzionato tavolino di plastilina.
Ho sognato Francesco Pio promotore di una campagna per la difesa dell’ambiente. L’ho fatto tutte le volte che ho percepito il suo stupore di fronte alla bellezza di una distesa di terreno. Quando ho visto i suoi occhi provare tenerezza nei confronti di uno dei più piccoli dei nostri animali. Quando ha esclamato:”Maestra! Portiamo fuori la formica! Lasciamola vivere!”
Poi ci sono quei bambini che si schierano nei confronti della giustizia e della correttezza, quelli che dicono sempre la verità, anche quando per loro è faticoso, questi ultimi li immagino grandi avvocati, magistrati, ma di quelli corretti però.
Nella mia piccola esperienza ho incontrato anche delle meravigliose Greta, Rossella, Aida, loro le immagino impegnate nel sociale. Le sogno così ogni qual volta sono le prime a dedicarsi ad un bambino in difficoltà. Quando emerge la loro predisposizione nel prendersi cura di un amico che magari viene evitato dalla maggioranza. Loro sono speciali perché si allontanano dal gruppo pur di far sì che colui il quale viene lasciato solo, possa aver la possibilità e la forza di unirsi agli altri.
Ho avuto la fortuna di scoprire tutto questo solo spaziando tra diverse attività, proponendo l’apprendimento per scoperta e la collaborazione, perché tutti possano essere un po’ Serena, un po’ Greta, un po’ Francesco ma poi ritornare ad esprimere al meglio sé stessi, in modo libero ma di certo più ricco.
Infine, fondamentale per fronteggiare un contempo come il nostro, è lo sviluppo della creatività e del pensiero divergente.
Le chiavi per lo sviluppo della creatività sono, a mio parere, le attività laboratoriali di questo tipo:https://creazionidimaestra.wordpress.com/2017/10/09/inventastorie-una-prima-attivita-per-stimolare-la-creativita-dei-bambini/Bisogna aumentare la capacità di immaginazione e la volontà di costruire.
Dobbiamo lavorare con la persona, sulla sua capacità di inventare e connettere. Dobbiamo trovare un punto di incontro tra le nozioni come strumento di allenamento e altri elementi che sono fondamentali, come la capacità di connessione, la multidisciplinarietà, l’apertura mentale al nuovo, al cambiamento, l’apertura all’errore, far sperimentare il coraggio di provare, di ammettere che si è sbagliato. Bisogna continuare a studiare e formarsi, sempre.
Ognuno di noi è portatore sano di uno o più talenti, spero che possiamo essere noi insegnanti ed educatori a farli emergere e brillare!
Sarebbe bello, dato che questo blog nasce per condividersi, se commentaste descrivendo come sognate da grandi alcuni dei vostri alunni ed in che occasione è avvenuta la scoperta del “talento”.