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Schema corporeo alla scuola dell’infanzia: attività coinvolgenti

Oggi vi propongo questo progetto da me ideato anni fa. A farmi capire che è stato un progetto valido, sono stati i bambini ai quali è stato rivolto, che, a distanza di 3 anni, rivedendomi, hanno esclamato:”Ma tu sei la maestra che è stata con noi all’asilo! Quella di Giovannino!”

Tra un po’ capirete Giovannino chi è.

PREMESSA:

Durante gli anni della scuola dell’infanzia il bambino articola progressivamente la propria identità e diventa consapevole del proprio corpo, della propria personalità e dello stare con gli altri. Per rendere queste scoperte e consapevolezze più vicine al mondo del bambino, più adatte ai loro interessi e, coinvolgendo tutti i campi di esperienza, vi propongo queste attività correlate tra loro, da svolgere in giornate diverse, che sviluppano la competenza intesa in modo globale ed unitario a questa età.

Ascolto, visione e drammatizzazione:

  • Tutto parte dalla visione di questa video storia, montata da me anni fa: video 

“La passeggiata di un distratto” è un racconto scritto da Gianni Rodari che narra di “Giovannino”, un bambino talmente distratto, da lasciare le sue parti del corpo sparse per strada. I bambini possono guardare il video una o più volte e successivamente drammatizzare la storia, indossando gli indumenti che avremmo preparato prima in questo modo:

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CACCIA AL TESORO:

  • I bambini osservano il manichino di Giovannino che le insegnanti hanno precedentemente costruito mancando volontariamente alcune parti del corpo:20150303_101714.jpg

 

 

Le parti del corpo mancanti vengono nascoste nella palestra della scuola e si da avvio ad una “caccia al tesoro”. Se preferite la caccia al tesoro può diventare guidata in questo modo:

I bambini vengono disposti in 2 gruppi: osservatori e cacciatori che poi si scambieranno di ruolo. I giocatori seguiranno delle indicazioni es: 5 passi avanti, 2 passi indietro, prosegui verso la capanna, ecc ecc.. e gli osservatori dovranno controllare che vengano effettuati correttamente i movimenti con l’aiuto delle insegnanti.

Ogni parte del corpo di Giovannino che verrà trovata sarà messa al suo posto con i ferma campioni o la colla.

 

 

LO SPECCHIO:

  • Lo specchio è un oggetto della vita quotidiana con cui i bambini si incontrano spesso; anche da piccolissimi la loro immagine riflessa desta notevole curiosità. Davanti allo specchio poi si costruiscono anche un’immagine di sé. L’insegnante invita i bambini a guardarsi allo specchio e a descriversi, a poco a poco il viso acquista una sua identità complessa fatta di particolari che lo compongono, la verbalizzazione aiuta a mettere in ordine le percezioni, “… sono io, sono fatto cosi, ho gli occhi belli e colorati, ho i capelli che vengono in giù …”. Ma la rappresentazione richiede un ulteriore processo: ogni bambino dovrà seguire il contorno del proprio viso e pitturarlo direttamente sullo specchio con pennello e tempere, in seguito porrà un foglio bianco su dipinto e lo comprimerà molto bene e lo solleverà e sul foglio rimarrà impresso il suo ritratto.

 

IL CONTORNO DEL NOSTRO CORPO:

  • Viene scelto un bambino da far stendere sulla carta sotto parato, le insegnanti tracciano la sua sagoma ed i bambini tutti insieme dipingono la sagoma del compagno, riconoscendo di volta in volta le parti che la compongono.

 

DISEGNO GUIDATO:

  • Viene distribuito un foglio bianco ad ogni bambino. L’insegnante alla lavagna traccia (descrivendo ciò che sta disegnando) la figura umana. Contemporaneamente i bambini e le bambine, seguendo le indicazioni, provano a fare la stessa cosa.

 

LA PASTA DI SALE ROSA:

  • I bambini impastano, annusano, sperimentano la pasta di sale e la colorano di rosa. Ciascun bambino avrà la sua parte di pasta di sale e costruirà il suo omino cercando di seguire lo schema corporeo.

 

 

Permettetemi di consigliarvi solo una cosa: non temete  che i bambini possano sporcarsi, sarà il segno evidente che hanno sperimentato con tutto il loro corpo!

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🙂

 

Angela Orlando ☼

 

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Pannello sensoriale fai da te: i colori

Lo sviluppo psicomotorio è un processo di maturazione che porta il bambino ad acquisire sin dalla nascita diverse competenze e abilità. Si tratta di un progredire
continuo, essenzialmente dipendente dalla maturazione del Sistema Nervoso Centrale (SNC), con tempi e modalità variabili per ogni bambino. La maturazione strutturale del SNC è fortemente influenzata dall’ambiente, inteso nel senso più ampio possibile, e dalle relazioni. Il cervello viene definito “plastico” dalle neuroscienze, la plasticità rappresenta la capacità del sistema nervoso di modificare l’intensità delle sinapsi, di instaurarne di nuove ed eliminare quelle ritenute “non necessarie”. Nei primissimi anni di vita del bambino le dimensioni, la struttura e le funzioni del cervello crescono enormemente, il suo cervello è altamente plastico. In un ambiente ricco di stimoli ed esperienze conoscitive le sinapsi si moltiplicano, creando una fitta rete di sentieri neurali. Questi rendono possibile pensare, apprendere e ragionare.

Da queste scoperte possiamo capire quanto il contesto nel quale un bambino vive i suoi primi anni di vita sia fondamentale.

Il fanciullo approccia ai colori (così come alle altre  cose) spontaneamente, perché parte di un tutto dalle mille sfumature che è il nostro mondo. Per rendere la loro esperienza con il colore quanto più naturale possibile, ho ideato questo pannello sensoriale che sfrutta sia la sensorialità che il gioco. L’apprendimento seguirà, in questo modo, un’andatura naturale che va dal generale (i colori di ciò che ci circonda) al particolare (i singoli colori presenti in questo pannello: rosso, giallo, blu e verde) e, facendo esperienza con il particolare, il bambino darà un senso al generale e lo comprenderà meglio.

Materiale per realizzare il pannello:

-un cartone grande (solitamente li trovo fuori ai negozi, questo l’ho preso da un negozio di giocattoli);

-tempere;

-Fogli colorati;

-Cartamodello:

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-bustine trasparenti (ho utilizzato quelle per il raccoglitore ad anelli);

-2 bottiglie di plastica vuote;

-colla a caldo, pennelli, pennarello nero, ferro da stiro e carta forno.

Procedimento:

L’idea di come strutturare questo pannello è nata da un disegno:

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Ho ritagliato il cartamodello a forma di matita e l’ho riportato sui fogli colorati in questo modo:

 

Ho attaccato le mie matite colorate sul supporto di cartone rigido e dipinto delle macchie di colore con le tempere:

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Ho poi tagliato le bottiglie di plastica, attaccato una striscia di colore su ognuna con la colla a caldo e fissate sul supporto in cartone in questo modo:

Ho creato le bustine contenenti le tempere colorate, tagliando della misura che preferivo quelle trasparenti e, aiutandomi con carta forno e ferro da stiro le ho sigillate:

Ho concluso aggiungendo i particolari alle matite, creando un contenitore per le palline colorate con gli avanzi di cartone e decorando il tutto. Ecco a voi il risultato finale!

 

Angela Orlando ☼